La Zuppa Algherese di Nonna Ada

05.06.2024

L'arte culinaria di Nonna Ada: un tuffo nella tradizione della saporita cucina algherese.


Un incontro speciale ad Alghero 

Tra i vicoli assolati di Alghero, cullata dal suono delle onde e avvolta dall'aroma del mare, si nascondono storie che parlano di sapori autentici, gesti antichi e memorie tramandate di generazione in generazione. Durante una visita in Sardegna, ospite di amici e colleghi, ho avuto il privilegio di assistere a un momento raro e prezioso: la preparazione della Zuppa Algherese di pesce, un vero tributo al mare e alla tradizione locale, cucinata con amore da Nonna Ada. 

Alghero, conosciuta anche come "Barceloneta" per il suo legame storico con la Catalogna, è un luogo dove il tempo sembra essersi fermato. La zuppa algherese nasce proprio in questo contesto, come simbolo di una cucina povera ma ricca di sapori, che sfrutta al meglio ciò che il mare offre ogni giorno. La tradizione vuole che questa ricetta fosse un modo per utilizzare il pescato di scarto, quello meno pregiato, trasformandolo in un piatto nobile grazie all'aggiunta di semplici ingredienti come la fregula, una piccola pasta di semola lavorata a mano. 

Foto ad uso dimostrativo di "Portfolio".  Il salvataggio e l'utilizzo senza richiesta è vietato. Immagini protette da copyright.


Nonna Ada, con i suoi occhi pieni di luce e le mani segnate dal tempo, rappresenta perfettamente questa cultura. Il suo sapere non proviene da libri o corsi di cucina, ma da un patrimonio orale tramandato con pazienza e dedizione, da madre a figlia. Ogni gesto racconta una storia, ogni ingrediente è scelto con cura, ogni movimento porta con sé una consapevolezza che solo chi ha vissuto a stretto contatto con la natura può avere.

La giornata inizia con una visita al mercato del pesce, un rito che Nonna Ada affronta con lo stesso entusiasmo di una giovane ragazza. Tra banchi carichi di colori e profumi, seleziona il pescato più fresco: scorfano, gallinella, cozze fresche e qualche gambero, ognuno con una storia legata al mare cristallino di Alghero.

Tornati a casa, la cucina si trasforma in un teatro dove Nonna Ada è protagonista. Inizia preparando un brodo ricco, fatto di teste di pesce, erbe aromatiche raccolte dall'orto e pomodori maturi. L'odore che si diffonde nella stanza è quello di un abbraccio caldo, capace di riportarti indietro nel tempo.

Mentre il brodo sobbolle lentamente, le mani di Nonna Ada lavorano la fregula, accarezzando la semola e dandole la forma caratteristica di piccole sfere. Il movimento è ripetitivo, quasi ipnotico, una danza silenziosa che parla di pazienza e dedizione. "La cucina non ha fretta," dice, "è come il mare: segue i suoi ritmi."

La zuppa prende forma quando i pezzi di pesce, sfilettati con maestria, vengono aggiunti al brodo insieme alla fregula. Il tutto cuoce lentamente, permettendo ai sapori di amalgamarsi e raggiungere l'equilibrio perfetto. Nonna Ada assaggia di tanto in tanto, regolando il sale come un artista regola i colori su una tela.

Quando finalmente il piatto è pronto, viene servito in grandi ciotole di terracotta. Il profumo è intenso, il colore vivace, e il sapore un'esplosione di mare e autenticità. Nonna Ada lo accompagna con una fetta di pane pistoccu, un gesto semplice ma pieno di significato.


Foto ad uso dimostrativo di "Portfolio".  Il salvataggio e l'utilizzo senza richiesta è vietato. Immagini protette da copyright.

La zuppa algherese di Nonna Ada non è solo un piatto: è un ponte tra passato e presente, un modo per raccontare la storia di Alghero e del suo rapporto viscerale con il mare. Ogni cucchiaiata è un ricordo, ogni boccone una testimonianza di un tempo in cui la cucina era prima di tutto un atto d'amore. 

Osservare Nonna Ada cucinare è stato come entrare in contatto con un mondo che rischia di scomparire, ma che resiste grazie alla forza delle tradizioni e alla passione di persone come lei. La Sardegna, con i suoi paesaggi mozzafiato e la sua cucina autentica, è uno scrigno di tesori che aspettano solo di essere scoperti.

E così, quella giornata ad Alghero non è stata solo un'esperienza gastronomica, ma un viaggio nelle radici di un'isola e nei gesti di una donna che ha trasformato il pesce fresco e la fregula in poesia. Un ricordo che porterò sempre con me e che spero di aver catturato anche attraverso il mio obiettivo.

 

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